C'era una volta un conduttore televisivo in procinto di creare "Il più grande spettacolo dopo il weekend".
Per aiutarsi, si scrisse al social network ancora di nicchia in Italia, Twitter.
Addirittura telegiornali (se li vogliamo chiamare così) hanno quasi detto che l'account di Fiorello e Twitter fossero nati insieme.
Da lui in poi, grazie anche ai TG che ne parlavano come fosse la novità della storia, twitter si riempì di persone, Vip e Non.
Tutti esaltati da questo nuovo modo di comunicare, hanno fatto gaffes, hanno rotto le palle (metaforicamente) a mezza Italia parlando tra di loro come fossero in chat, hanno litigato, hanno divertito, ecc ecc.
Un giorno, apparentemente senza motivo (le malelingue vogliono sia xke non più utile ai fini della promozione del suo programma), Fiorello cancella il proprio account, creando scalpore in tutti i tg.
Su twitter invece la gente esultava.
A questo punto cosa potevano fare gli altri vips che si erano scritti a Twitter per senso di omologazione nei confronti di Fiorello?
Ovviamente, uscire anche loro.
Alcuni sono passati inosservati, altri invece stanno creando scalpore, come Rudy Zerbi e Max Novaresi.
Cosa ne penso a riguardo? Credo di averlo già detto nel post.
Aggiungo però che uno come Zerbi, che ha costruito la sua carriera televisiva sulla cattiveria gratuita, fuggire così da twitter per qualche cattiveria che gli vien detta...
Poi non so cosa gli abbiano detto, ma mi sembra eccessivo.
Novaresi idem, dice di essere uscito perchè si è spaventato, ma uscire da Twitter non vuol dire sparire dalla Terra, se queste persone lo sapevano una settimana fa, lo sanno anche oggi che tu non ci sei più su Twitter, no?
Menzione ultima per Lucio Presta, che usa twitter come fosse una chat, parla con la moglie come se al resto del mondo importasse qualcosa e litiga con chiunque esprime un parere negativo verso i suoi assistiti. Anche lui ha minacciato di andarsene dalla piattaforma social, ciao ciao.
In chiusura di post dico che, se vuoi stare in televisione devi essere pronto anche alla parte negativa che ne deriva. Prenderla sul ridere e bon, senza tutte queste manfrine da terza media.